16.01.2013 | corriere del ticino | Giancarlo Rè

Un territorio da pianificare meglio

Lo scorso 15 giugno le Camere federali hanno approvato la revisione della legge federale sulla pianificazione del territorio. Contro questa decisione l'USAM (Unione delle arti e mestieri) ha lanciato un referendum che porterà popolo e Cantoni alle urne il prossimo 3 marzo. La maggior parte delle adesioni al referendum sono state raccolte in Vallese, cantone che, dopo l'approvazione della nuova legislazione sulle abitazioni secondarie, ha visto esplodere le domande di costruzione nel tentativo di anticipare l'entrata in vigore della norma che ne limita l'effettivo al 20%. In vista del voto del 3 marzo è opportuno segnalare che la revisione della legge federale sulla pianificazione del territorio è sostenuta anche da ambienti vicini all'economia. In un articolo apparso su questo giornale lo scorso 11 dicembre, ho segnalato che «Avenir Suisse», fondazione di principi liberali favorevole all'economia di mercato, si schiera tra i sostenitori della nuova legge che permetterà di porre un freno alla dispersione delle costruzioni sul territorio. In tal modo si potrà contenere l'uso di terreno e l'aumento delle spese per la realizzazione delle infrastrutture. Segnalo ora che anche la SIA, Società ingegneri ed architetti, sostiene la revisione legislativa approvata dalle Camere federali. La sua presa di posizione appare sulla rivista ARCHI, organo ufficiale della società, a firma di Thomas Noack. Nel numero 6/2012 di ARCHI si legge infatti che la SIA appoggia la revisione della legge perché convinta che il nuovo testo possa fissare misure efficaci per contenere lo sviluppo insediativo incontrollato del territorio e, nel contempo, garantire margini di manovra per i futuri sviluppi. La SIA afferma che lo sviluppo sostenibile del nostro spazio vitale richiede basi legali valide ed efficaci in grado di tutelare il paesaggio non costruito e permettere un'espansione degli insediamenti in spazi adatti favorendo cosi lo sviluppo economico. Secondo la SIA le basi legali esistenti, entrate in vigore per la prima volta nel 1979, non hanno permesso di raggiungere tali obiettivi mentre la revisione, sulla quale saremo tenuti ad esprimerci, è valida e ben formulata. Gli attori chiamati ad applicarla, Confederazione, Cantoni e Comuni, potranno gestire con maggior efficacia il terreno disponibile, bene che deve essere preservato per le future generazioni. L'appoggio della SIA alla revisione della legge è molto importante perché architetti ed ingegneri svolgono un ruolo determinante nello sviluppo degli insediamenti. Nel testo pubblicato su ARCHI la SIA elenca i principali vantaggi della nuova legge. Analogamente a quanto sostiene lASPAN, la SIA ritiene corretto formulare condizioni dettagliate per assegnare un terreno alla zona edificabile e rendere finalmente esecutiva la norma, già presente nella legge del 1979, intesa a prelevare un plusvalore nel caso di vantaggi rilevanti derivanti da atti pianificatori (mentre gli svantaggi sono, da sempre, giustamente compensati). È infine opportuno ricordare che il testo in votazione rappresenta il controprogetto indiretto all'iniziativa per il paesaggio che vorrebbe imporre una moratoria di vent'anni, valida in ogni regione del Paese, per definire nuove aree edificabili. Si può capire come, di fronte ad una proposta così drastica, diverse associazioni vicine all'economia si schierino contro il referendum. Se la legge verrà approvata l'iniziativa verrà infatti ritirata.

Giancarlo Rè, ingegnere